Il pianto del neonato: i 6 tipi

Uno degli inconvenienti che tutte le neo mamme e i neo papà incontrano è l’assenza di esperienza che si ha con il primo figlio. Spesso non si sa bene come comportarsi o come interpretare i suoi segnali senza fraintenderli soprattutto se si pensa che la prima forma di comunicazione adottata dai neonati è il pianto.

I motivi per cui piange il bimbo, infatti, non vanno né sottovalutate ma nemmeno devono creare allarmismi, motivo per il quale riconoscerne le giuste cause è importantissimo per il corretto sviluppo del piccolo e per un sano approccio dei genitori. Le motivazioni possono essere molteplici: per dolore, fame, solitudine, stanchezza, agitazione e la cosa più importante è riuscire a riconoscerle, in principio non sarà semplice ma, a mano a mano i neo genitori sapranno riconoscere le cause e agire nel migliore dei modi.

I diversi tipi di pianto del neonato

I 6 tipi di pianto del neonato: come interpretarlo

Abbiamo distinto 6 differenti tipologie di pianto del bebè, non parliamo di una scienza esatta ma di un’utile ‘bussola’ per orientarci quando sentiamo piangere il nostro piccolo. Per ogni casistica è bene dare una risposta adeguata:

  1. Basico

    Questo tipo di pianto è ritmico, è composto da un grido e una silenzio seguito da un lieve sibilo dovuto al momento in cui il piccolo aspira aria, questo ritmo si ripete costantemente durante il pianto cosiddetto basico.

  2. Pianto per sete o fame

    Bisogna specificare che in questo caso il neonato non è cosciente della motivazione: se sia sete o fame, però semplicemente manifesta un disagio. Tutte le mamme e i papà conoscono bene gli orari della pappa.

    Questo tipo si caratterizza per il variare della sua intensità presentando picchi di scuti molto alti, l’intensità tende a crescere e può accompagnarsi con il gesto del neonato di portare la manina in bocca, in questo caso l’interruzione del pianto è istantanea quando il bebè vede la pappa.

    Il bebè piange per sete o fame

    Il bebè piange per sete o fame

  3. Per coliche

    Sono uno dei doloretti più comuni per i neonati, una risposta fisiologica naturale per l’alimentazione con il latte, vengono infatti anche chiamate coliche del lattante, il pancino tende a gonfiarsi provocando un pochino di dolore.

    Questo tipo è quasi un grido repentino senza gemiti, e con una pausa di respiro prolungata, identificabile proprio perché così intenso. In questo caso l’unica cosa da fare è agire con dei piccoli massaggi sul pancino e parlare con voce leggera e tranquilla al piccolo.

  4. Pianto per stanchezza

    Dopo una giornata da desti i piccoli possono presentare segni di stanchezza che possono essere accompagnati dall’impossibilità di prendere sonno prontamente, una piccola accortezza è rispettare le sue ore abituali di sonno / veglia.

    Un segnale è il classico stropicciarsi gli occhi accompagnato da un pianto soave e ritmato, in questo caso basta cantare soavemente una ninna nanna o attivare una dolce media dal tuo vigilabebè e cullarlo dolcemente per conciliare il sonnellino.

  5. Per richiedere attenzioni

    I neonati sono dipendenti al 100% dai propri genitori e richiedono una continua attenzione, quando sentono solitudine o indifferenza, o anche quando avvertono la solitudine voglio la presenza costante della propria mamma e del proprio papà.

    Questo tipo si riconosce perché monotono, la prova finale è che si interrompe rapidamente non appena si prende in braccio o si cerca di distrarre il piccolo.

  6. Pianto nervoso

    Il processo di crescita del bebè è una continua scoperta, il poter piegare i piccoli arti e avere mano a mano più movimenti e scoprire anche come funziona il mondo intorno a lui.

    Questo può provocare dei piccoli nervosismi nel bambino che si esprimono attraverso un pianto basico con uno sforzo maggiore delle corde vocali da parte del piccolo, il suono è più stridente e il visino contratto con smorfie tirate. Nel caso che il bimbo non respira bene per l’eccessivo pianto è bene intervenire subito e tenerlo in braccio.

Conclusioni

Questo articolo vuole essere solo una semplice guida per orientarsi nelle macro caratteristiche del pianto di un neonato. Vero è che ogni piccolo ha, come è giusto che sia, le sue particolarità e il suo modo di esprimersi con i suoi genitori.